IL RE
PESCATORE E IL PESCE D’ORO
I N D I C E G
E N E R A L E
Prefazione
di Ezio Albrile
pp. 7-19
Premessa dell’Autore
pp. 20-8
Indice generale
pp. 29-34
Cap. I- Manu
Satyavrata, l’Arca del Diluvio e il Mahāmatsya Ekaśṛṅga
pp. 35-101
a) La leggenda
delle origini nell’epica mahabharatiana e la fatale partenogenesi di Adrikāmatsya, costretta a rimanere in forma di pesce da un incantesimo (pp. 35-6); b) La nascita prodigiosa dei gemelli
dal ventre dell’Apsaras (pp. 36-7); c) Parāśaramuni e Uparicaravasu (pp.
37-8); d) Le pratiche sātvata nello Śvetadvīpa (pp. 38-40); e) La
discendenza di Vasu e quella di
Śāntanu (pp. 40-2); f) Riflessioni sul Mahābhārata, l’Ilāvṛta e la mitica patria degli Ᾱrya
(pp. 42-4); g) Ulteriori considerazioni riguardo
i due contendenti del poema: il senso
del conflitto (pp. 44-6); h) Personaggi
simbolici e classi sociali a confronto nel quadro epico mahabharatiano (pp. 46-9); i) Ari e Anari (pp. 49-51); l) Guerra di Bhārata e Guerra di Troia (pp. 51-3); m) Necessità d’una rivalutazione della vecchia ripartizione
biblica in Camiti, Semiti e Iapheti (pp. 53-56); n) Carattere e natura
dell’inidentificato Dāśarāja, il cd.
‘Re Pescatore’ (pp. 56-8); o)
Matsyendranātha e Matsyāvatāra, corrispettivi
rispettivamente shivaita e vishnuita di Manu
in qualità di signori delle acque celesti (pp. 58-61); p) Mīn, prototipo paleo-dravidico del dio-pesce (pp. 61-3); q) Il mito di Varuṇa, altra versione della leggenda del Re Pescatore (pp. 63-6); r) L’apparente bipolarità tra il Re
Pescatore e il Pesce (pp. 66-71); s)
Ruolo di Matsyendranātha nel
Tantrismo (pp. 72-3); t)
Il significato delle quattro figure femminili nella succitata storia di Vasu (pp. 73-5); u) Mīnākṣī, signora della Triveṇi
(pp. 75-81); v) Bran e Manannan,
corrispettivi celtici di Brahmā e Manu (pp. 8192); z) Il Mahāmatsya indiano al di fuori dell’ambito hindu (pp. 92-100)./ Note,
pp. 101-55.
Cap. II - Il culto misterico del
Delfino, dall’India alla Grecia
pp. 156-319
a) Apporti
culturali all’Induismo storico: Paleo-dravidi ed Indoari (pp. 156-65); b) Riepilogo sul popolamento del
Deccan da parte degli Ᾱrya: loro connessioni col Ṛgveda (pp. 165-9); c) Errori metodologici e pregiudizi
in materia) (pp. 169-173); d) Il precedente retaggio: Ciclo dei Nani e
Ciclo dei Titani (pp. 173-82); e)
Rāja Khidār: L’aneddoto della
‘Disseccazione’ del Pesce e della ‘Rivificazione’ del medesimo (pp. 182-4); f) Glaukós, un parallelo ellenico – in 4 forme allotipiche – di Matsyendra (pp. 184-5); g) Il duplice aspetto ittico e
piscatorio di Glauco e di Minosse (pp. 185-7);
h) Eolo, i Tre Eolidi e la figura enigmatica di Minýas (pp. 187-91); i) Minía e Minosse (pp. 192-4);
l) Ruolo del Delfino
nell’iconografia di Glauco Melicerte, Apollo ed Eros (pp. 194-5); m) Aspetti marini di Afrodite (pp. 196-9); n) Afrodite e la Conchiglia (pp. 199-202); o)
La Conchiglia nel mondo indiano, da Varuṇa a Viṣṇu (pp. 202-5);
p) Ninfe, Oceanine, Nereidi e Tritoni (pp. 206-9); q) Poseidone e Anfitrite (pp. 209-11); r)
Ino-Leucotea, Melicerte-Palemone, Matuta e Portuno (pp. 211-7); s)
Iconografia di Glauco Antedonio e di Scilla (pp. 217-28); t) Il motivo delle Sirene e
dei Sireni (pp. 228-42); u) Le
Apsaras, versione indiana delle
Sirene, e la loro controparte maschile, i Gandharva
(pp. 242-7); v) Cola Pesce e il Corno di
Pescespada (pp. 247-55); z)
Analogie simboliche tra il Delfino, il Pescespada, il Pescesega e il
Narvàlo (pp. 255-7)./ Note, pp. 258-319.
Cap. III - Gli emblemi solstiziali del Delfino e del Polpo
nella
civiltà egea ed in quella hindu
pp. 321-48
a) Il Tripode
delfico (pp. 321-2); b) I ‘Tre Passi’ di Vāmana (pp. 322-3); c)
Un simbolismo solare di carattere prettamente titanico (pp. 323-4); d)
Tripodi cinesi (pp. 324-5); e) Il ‘Quarto Passo’ (p. 325); f) Valori solstiziali del Delfino e del Polpo, o
della Seppia (pp. 326-30); g)
Unicornía, itifallismo e Unipedía quali vaghi richiami alla morfologia
ittico-assiale (pp. 330-6)./ Note, pp. 337-348.
Cap. IV - La simbologia della ‘Sega’ del Pescesega
nella
cultura indoegizia
pp. 349-72
a) Il culto
del ‘Rostro’ del Kombumīn preso alcune
tribú dravidiche di pescatori (pag. 349);
b) Relazioni fra il Kombumīn, il Makara e la Kasatka (pp.
349-50); c) Ricerche sui Parava (pp. 350-1); d) Origini dei Parava (pp. 351-2 ); e) Tradizioni dei Parava
sul Diluvio (pp. 352-3); f)
Il “Re dei Pescatori” come “Re dei
Parava” (pp. 353-4); g)
Il trasferimento del Mahāmatsya dal
“Mare del Nord” al “Mare del Sud”, secondo un testo vernacolare tamilico (pp.
354-5); h) Confronti fra VaruṇaN-Varuṇa e Vālāḷ-Vala (pp.
355-7); i) L’Ajaikapāda
hindu, corrispettivo dell’Aigípan ellenico (pp. 357-8); l) Le immagini di Pan, Amaltea ed
Acheloo: filiazioni varie d’una arcaicissima divinità uranio-solare di
carattere ittio-oceanico ed ofidio-fluviale (p. 358); m) Parentele tematiche (vide Cornucopia) tra l’ Ajaikapāda vedico e l’Amáltheia greca (pp. 359-60)./ Note,
pp. 361-72.
Cap. V - Il Signore e la Signora
delle Acque indomediterranei: loro manifestazioni ( oceaniche, titaniche ed
eroiche )
pp. 373-90
a) Altre
immagini accoppiate del Delfino del Polpo (pp. 373-5); b) La Dea del Mare mediterranea in
veste di polpo (pp. 375-6); c)
Oceano e Teti, il signore e la signora dell’abisso oceanico (pp. 376-7); d) Peléo e Tétide, nientemeno che
loro varianti mitologiche (pp. 377-8); e)
La trasposizione del Pesce in Serpe e la trasformazione dell’idea d’abbondanza
– spirituale, psichica e materiale – nel concetto di fecondità (pp.
378-9); f) Le nozze di Peléo: dal
Pomo della Discordia alla Guerra di Troia (pp. 379-80); g) Tratti essenziali di Achille, il
‘figlio invincibile’ del demone e della demonessa del mare (pp. 380-1); h)
Paralleli indiani di Achille: Bhīṣma,
Karṇa e Kṛṣṇa (pp. 381-2); i)
Rapporti culturali tra il Dio del Mare ellenico ed il Signore dell’Oceano
indiano (pp. 382-4)./ Note, pp. 385-90.
Cap. VI - Il Delfino Monocero cretese ed altri
Unicorni ellenici
pp. 391-450
a) Apollo in sembiante di Delfino (pp.
391-2); b) Il culto ellenico di Apollo
Delfinio: una placca d’avorio cretese colla sacra immagine d’un Delfino
Monodono ed un’Arca (pp. 392-3); c) Relazioni fra Delfi, Creta e
l’Egitto (p. 393); d) Aspetti esoterici del culto in
questione (p. 393-5); e)
Corrispondenze culturali egeo-egizie nella simbologia della Barca Solare (p. 395); f) Confronto fra il Delfino Monocero
cretese ed il Mahāmatsya Ekaśṛṅga indiano (pp. 395-6); g) Suggestiva rappresentazione,
densa di significati, dell’agone mitico tra un Eracle Bicorne ed un Apollo
Unicorne su un Treppiede olimpico dell’VIII sec. a.C. (pp. 396-7); h) L’immagine d’un Minotauro
Unicorne, quale <avversario> di Eracle, rintracciabile in un altro
rilievo di Olimpia (pp. 397-401); i) La pazzia di Eracle ed il senso legittimo
delle ‘Dodici Fatiche’ (pp. 401-3); l)
Ulteriori precisazioni in proposito (pp. 403-18); m) La figura del Minotauro, nata
dall’amplesso di Pasife con un Toro Marino, ipostasi di Poseidone (pp. 418-9); n) Analoga unione, fra una Devī Triradiata ed un
Toro, prospettata in un antico sigillo della Valle dell’Indo (pp. 419-20); o)
Affinità tra Pasife, Pallade Atena ed Amaltea siccome triplice versione
ellenica della dea triradiata vallinda (pp. 420-1); p) Omologie tra il
Minotauro, il Toro di Pasife e quello di Europa: loro rispettive equivalenze
con Dioniso (pp. 421-3); q) Identità sostanziale tra Europa,
Pasife ed Arianna (tutte e tre triradiate o tricorni), raffigurazioni
nell’insieme della tri-coronata dea luni-terrestre (pp. 423-4)./ Note,
pp. 425-50.
Cap.VII - Il Pesce Cornuto, il
Granchio ed il Tridente, emblemi euroasiatici della profezia, del sacerdozio e
della regalità
pp. 451-516
a) Riflessioni
sulla simbologia della Folgore di Zeus, dello Scettro di Ade e del Tridente di
Poseidóne (pp. 451-3); b) Le
tre suddette armi cedute loro dai Ciclopi nella Titanomachia (pp. 453-5); c) La Corona Tripuntata di Ade,
iconologicamente connessa allo Scettro Tripartito di questi, svela il segreto
dell’originaria natura cheratomorfica di codeste armi (pp. 455-6); d)
Supposizione d’un processo culturale parallelo, o quasi, nell’elaborazione
figurativa del Tridente (pp. 456-7); e) Testimonianze
d’un origine indipendente del Tridente nella leggenda del dono a Poseidone di
tale arma da parte dei Telchíni (pp. 457-9); f) Il Tridente ed il Pesce quali
misterici emblemi della regalità e del sacerdozio (p. 459); g) La simultanea identificazione
rituale del Re Sacro al Primo Uomo e del Sacerdote alla Prima Donna offre le
chiavi del mistero suaccennato (pp. 460-2);
h) Rapporti analogici fra il Pesce Cornuto, il Granchio (od
altri animali consimili) ed il Tridente (pp. 462-3); i)
Ipotesi d’una identità mitica fra le figure di Poseidone e di Minosse,
alla luce del duplice simbolismo prima messo in risalto (pp. 463-4); l) L’Aurea Corona di
Poseidone, descritta nella storia dell’incontro del dio marino con Teséo sul
<fondo delle acque> (pp. 464-5); m)
L’Aurea Corona di Tetide, posta da Dioniso sul capo di Arianna al momento delle
nozze del nume con costei (pp. 466-7); n)
Il culto cretese della Bipenne, associato ad un antico dio tauromorfico e
tricorne, testimonia l’esistenza d’una prefigurazione anellenica di Zeus
(pp. 467-9); o) Tratti titanici ereditati dallo
Zeus ellenico (p. 469); p) Il
presumibile tricheratomorfismo di Europa appaiabile simbolicamente a quello di Zeús
Astérios (pp. 470-1); q) L’interpretazione tauromorfica
nella simbologia dei Tre Colori alchemici (pp. 471-3); r) Una variante caprina del tema
insita nella tipologia tricolore della Chimera greca e del corrispettivo hindu
di siffatto mostro (pp. 473-6); s)
I Tre Colori dell’Unicorno indico, menzionati da Ctesia, in corrispondenza
colle ‘Tre Porzioni’ dell’Aureo Corno di un Mṛga Ekaśṛṅga
puranico (pp. 476-7); t)
I personaggi di Asterio, Minosse ed il Minotauro vicendevoli doppioni di Zeus,
Poseidone e Dioniso (pp. 477-8); u)
Il posto del Toro all’interno della mitologia egea conforme a quello del Pesce
nell’indicare emblematicamente la rinascita spirituale od, alternativamente,
l’Unione Suprema colla Divinità (pp. 478-9);
v) Gli studi riduzionistici del Restelli sull’Unicorno hanno
stabilito immotivate distinzioni tra il Matsya
ed il Mṛga Ekaśṛṅga, negando
peraltro un valore astrale ed ontologico ai medesimi: nostre obiezioni al
riguardo (pp. 479-81); z)
Distinzione effettiva fra il Matsya
ef il Mṛga Ekaśṛṅga (pp.
481-4)./ Note, pp. 485-516.
Cap.VIII – Il Pesce nel Cristianesimo e il Re
Pescatore nel folclore hindu
pp. 517-54
a) Il culto
del Pesce e del Pescatore nel Cristianesimo tardoantico ed in quello medievale (pp.
517-21); b) Il Pesce Grande fra i
piccoli nel Vangelo di Tommaso nonché
nei Misteri Graalici (pp. 521-6); c)
Cenni neo-testamentari di altri testi tardo-antichi sulla celebrazione di
riti essenici in tempi pre-cristiani (pp. 526-30); d) Cenni evangelici sulla
celebrazione di riti essenici in tempi pre-cristiani (pp. 530-1); ; e)
L’ ΙΧΘΥΣ nelle catacombe (pp. 531-2); f) L’ ΙΧΘΥΣ in ambito eucaristico (pp. 532-5); g) L’ ΙΧΘΥΣ dai
regni barbarici alle abbazie tardo-medievali (pp. 535); ; h) Faramundo, i Merovingi e la Bistea Neptunis (pp. 535-7); i) Giona e la Balena (pp. 537-8); l) Note sui Misteri Graalici e il Re
Pescatore nel folclore celto-cristiano (pp. 538-9); m) Il Dāśarāja, denominato Manu Satyavrata, in una fiaba kashmira
(pp. 539-41)./ Note, pp. 542-54.
Cap. IX – Il motivo ittico nella letteratura popolare
europea
pp. 555-60
a) La tematica
piscatoria nella fiabistica europea del mondo moderno e contemporaneo (p. 555);
b)
La leggenda eurasiatica del Pesciolino d’Oro (pp. 555-6); c) Universalità del tema
ittico (pp. 556-7); d) Considerazioni finali (pp. 557-8)./ Note,
pp. 559-60.
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