martedì 27 marzo 2018

Il Re Pescatore e il Pesce d'Oro, Indice generale





IL RE PESCATORE E IL PESCE D’ORO
I N D I C E    G E N E R A L E




Prefazione di Ezio Albrile
pp. 7-19
Premessa dell’Autore       
pp. 20-8
Indice generale       
pp. 29-34




Cap. I-  Manu Satyavrata, l’Arca del Diluvio e il Mahāmatsya Ekaśga
pp. 35-101
a) La leggenda delle origini nell’epica mahabharatiana e la fatale partenogenesi di Adrikāmatsya, costretta a rimanere in forma di pesce da un incantesimo (pp. 35-6);  b) La nascita prodigiosa dei gemelli dal ventre dell’Apsaras (pp. 36-7);  c) Parāśaramuni e Uparicaravasu (pp. 37-8);  d) Le pratiche sātvata nello Śvetadvīpa (pp. 38-40);  e) La discendenza di Vasu e quella di Śāntanu (pp. 40-2);  f) Riflessioni sul Mahābhārata, l’Ilāvta e la mitica patria degli rya (pp. 42-4);   g) Ulteriori considerazioni riguardo i due contendenti del poema: il senso del conflitto (pp. 44-6);  h) Personaggi simbolici e classi sociali a confronto nel quadro epico mahabharatiano (pp. 46-9);  i) Ari e Anari (pp. 49-51);  l) Guerra di Bhārata e Guerra di Troia (pp. 51-3);  m) Necessità d’una rivalutazione della vecchia ripartizione biblica in Camiti, Semiti e Iapheti (pp. 53-56);  n) Carattere e natura dell’inidentificato Dāśarāja, il cd. ‘Re Pescatore’ (pp. 56-8);  o) Matsyendranātha e Matsyāvatāra, corrispettivi rispettivamente shivaita e vishnuita di Manu in qualità di signori delle acque celesti (pp. 58-61);  p) Mīn, prototipo paleo-dravidico del dio-pesce (pp. 61-3);  q) Il mito di Varuṇa, altra versione della leggenda del Re Pescatore (pp. 63-6);  r) L’apparente bipolarità tra il Re Pescatore e il Pesce (pp. 66-71);  s) Ruolo di Matsyendranātha nel Tantrismo (pp. 72-3);  t) Il significato delle quattro figure femminili nella succitata storia di Vasu (pp. 73-5);  u) Mīnākṣī, signora della Triveṇi (pp. 75-81);  v) Bran e Manannan, corrispettivi celtici di Brahmā e Manu (pp. 8192);  z) Il Mahāmatsya indiano al di fuori dell’ambito hindu (pp. 92-100)./  Note, pp. 101-55. 



Cap. II - Il culto misterico del Delfino, dall’India alla Grecia
pp. 156-319
a) Apporti culturali all’Induismo storico: Paleo-dravidi ed Indoari (pp. 156-65);  b) Riepilogo sul popolamento del Deccan da parte degli rya: loro connessioni col Ṛgveda (pp. 165-9);  c) Errori metodologici e pregiudizi in materia) (pp. 169-173);  d)  Il precedente retaggio: Ciclo dei Nani e Ciclo dei Titani (pp. 173-82);  e) Rāja Khidār: L’aneddoto della ‘Disseccazione’ del Pesce e della ‘Rivificazione’ del medesimo (pp. 182-4);  f) Glaukós, un parallelo ellenico – in 4 forme allotipiche – di Matsyendra (pp. 184-5);  g) Il duplice aspetto ittico e piscatorio di Glauco e di Minosse (pp. 185-7);  h) Eolo, i Tre Eolidi e la figura enigmatica di Minýas (pp. 187-91);  i) Minía e Minosse (pp. 192-4);  l) Ruolo del Delfino nell’iconografia di Glauco Melicerte, Apollo ed Eros (pp. 194-5);  m) Aspetti marini di Afrodite (pp. 196-9);  n) Afrodite e la Conchiglia (pp. 199-202);  o)  La Conchiglia nel mondo indiano, da Varuṇa a Viṣṇu  (pp. 202-5);  p) Ninfe, Oceanine, Nereidi e Tritoni (pp. 206-9);  q) Poseidone e Anfitrite (pp. 209-11);  r)  Ino-Leucotea, Melicerte-Palemone, Matuta e Portuno (pp. 211-7);  s)  Iconografia di Glauco Antedonio e di Scilla (pp. 217-28);  t)  Il motivo delle Sirene e dei Sireni (pp. 228-42); u)  Le Apsaras, versione indiana delle Sirene, e la loro controparte maschile, i Gandharva (pp. 242-7);  v) Cola Pesce e il Corno di Pescespada (pp. 247-55);  z) Analogie simboliche tra il Delfino, il Pescespada, il Pescesega e il Narvàlo (pp. 255-7)./  Note, pp. 258-319.



Cap. III - Gli emblemi solstiziali del Delfino e del Polpo
nella civiltà egea ed in quella hindu
pp. 321-48
a) Il Tripode delfico (pp. 321-2);  b) I ‘Tre Passi’ di Vāmana (pp. 322-3);  c) Un simbolismo solare di carattere prettamente titanico (pp. 323-4);  d) Tripodi cinesi (pp. 324-5);  e)  Il ‘Quarto Passo’ (p. 325);  f)  Valori solstiziali del Delfino e del Polpo, o della Seppia (pp. 326-30);  g) Unicornía, itifallismo e Unipedía quali vaghi richiami alla morfologia ittico-assiale (pp. 330-6)./  Note, pp. 337-348.        



Cap. IV - La simbologia della ‘Sega’ del Pescesega
nella cultura indoegizia
pp. 349-72
a) Il culto del ‘Rostro’ del Kombumīn preso alcune tribú dravidiche di pescatori (pag. 349);  b) Relazioni fra il Kombumīn, il Makara e la Kasatka (pp. 349-50);  c) Ricerche sui Parava (pp. 350-1);  d) Origini dei Parava (pp. 351-2 );  e) Tradizioni dei Parava sul Diluvio (pp. 352-3);  f) Il “Re dei Pescatori” come “Re  dei Parava” (pp. 353-4);  g) Il trasferimento del Mahāmatsya dal “Mare del Nord” al “Mare del Sud”, secondo un testo vernacolare tamilico (pp. 354-5);  h) Confronti fra VaruaN-Varua e Vālāḷ-Vala (pp. 355-7);  i)  L’Ajaikapāda hindu, corrispettivo dell’Aigípan ellenico (pp. 357-8);  l) Le immagini di Pan, Amaltea ed Acheloo: filiazioni varie d’una arcaicissima divinità uranio-solare di carattere ittio-oceanico ed ofidio-fluviale (p. 358);  m) Parentele tematiche (vide Cornucopia) tra l’ Ajaikapāda vedico e l’Amáltheia greca (pp. 359-60)./  Note, pp. 361-72.  



Cap. V - Il Signore e la Signora delle Acque indomediterranei: loro manifestazioni ( oceaniche, titaniche ed eroiche )
pp. 373-90
a) Altre immagini accoppiate del Delfino del Polpo (pp. 373-5);  b) La Dea del Mare mediterranea in veste di polpo (pp. 375-6);  c) Oceano e Teti, il signore e la signora dell’abisso oceanico (pp. 376-7);  d) Peléo e Tétide, nientemeno che loro varianti mitologiche (pp. 377-8);  e) La trasposizione del Pesce in Serpe e la trasformazione dell’idea d’abbondanza – spirituale, psichica e materiale – nel concetto di fecondità (pp. 378-9);  f) Le nozze di Peléo: dal Pomo della Discordia alla Guerra di Troia (pp. 379-80);  g) Tratti essenziali di Achille, il ‘figlio invincibile’ del demone e della demonessa del mare (pp. 380-1);  h)  Paralleli indiani di Achille: Bhīṣma, Karṇa e Kṛṣṇa (pp. 381-2);  i) Rapporti culturali tra il Dio del Mare ellenico ed il Signore dell’Oceano indiano (pp. 382-4)./  Note, pp. 385-90.



Cap. VI - Il Delfino Monocero cretese ed altri Unicorni ellenici
pp. 391-450
       a) Apollo in sembiante di Delfino (pp. 391-2);  b) Il culto ellenico di Apollo Delfinio: una placca d’avorio cretese colla sacra immagine d’un Delfino Monodono ed un’Arca (pp. 392-3);  c) Relazioni fra Delfi, Creta e l’Egitto (p. 393);  d) Aspetti esoterici del culto in questione (p. 393-5);  e) Corrispondenze culturali egeo-egizie nella simbologia della Barca Solare (p. 395);  f) Confronto fra il Delfino Monocero cretese ed il Mahāmatsya Ekaśṛṅga indiano (pp. 395-6);  g) Suggestiva rappresentazione, densa di significati, dell’agone mitico tra un Eracle Bicorne ed un Apollo Unicorne su un Treppiede olimpico dell’VIII sec. a.C. (pp. 396-7);  h) L’immagine d’un Minotauro Unicorne, quale <avversario> di Eracle, rintracciabile in un altro rilievo di Olimpia (pp. 397-401);  i)  La pazzia di Eracle ed il senso legittimo delle ‘Dodici Fatiche’ (pp. 401-3);  l) Ulteriori precisazioni in proposito (pp. 403-18);  m) La figura del Minotauro, nata dall’amplesso di Pasife con un Toro Marino, ipostasi di Poseidone (pp. 418-9);  n) Analoga unione, fra una Devī  Triradiata ed un Toro, prospettata in un antico sigillo della Valle dell’Indo (pp. 419-20); o) Affinità tra Pasife, Pallade Atena ed Amaltea siccome triplice versione ellenica della dea triradiata vallinda (pp. 420-1); p) Omologie tra il Minotauro, il Toro di Pasife e quello di Europa: loro rispettive equivalenze con Dioniso (pp. 421-3); q) Identità sostanziale tra Europa, Pasife ed Arianna (tutte e tre triradiate o tricorni), raffigurazioni nell’insieme della tri-coronata dea luni-terrestre (pp. 423-4)./  Note, pp. 425-50.



Cap.VII - Il Pesce Cornuto, il Granchio ed il Tridente, emblemi euroasiatici della profezia, del sacerdozio e della regalità
pp. 451-516
a) Riflessioni sulla simbologia della Folgore di Zeus, dello Scettro di Ade e del Tridente di Poseidóne (pp. 451-3);  b) Le tre suddette armi cedute loro dai Ciclopi nella Titanomachia (pp. 453-5);  c) La Corona Tripuntata di Ade, iconologicamente connessa allo Scettro Tripartito di questi, svela il segreto dell’originaria natura cheratomorfica di codeste armi (pp. 455-6);  d) Supposizione d’un processo culturale parallelo, o quasi, nell’elaborazione figurativa del Tridente (pp. 456-7);  e) Testimonianze d’un origine indipendente del Tridente nella leggenda del dono a Poseidone di tale arma da parte dei Telchíni (pp. 457-9);  f) Il Tridente ed il Pesce quali misterici emblemi della regalità e del sacerdozio (p. 459);  g) La simultanea identificazione rituale del Re Sacro al Primo Uomo e del Sacerdote alla Prima Donna offre le chiavi del mistero suaccennato (pp. 460-2);  h) Rapporti analogici fra il Pesce Cornuto, il Granchio (od altri animali consimili) ed il Tridente (pp. 462-3);  i)  Ipotesi d’una identità mitica fra le figure di Poseidone e di Minosse, alla luce del duplice simbolismo prima messo in risalto  (pp. 463-4); l) L’Aurea Corona di Poseidone, descritta nella storia dell’incontro del dio marino con Teséo sul <fondo delle acque> (pp. 464-5);  m) L’Aurea Corona di Tetide, posta da Dioniso sul capo di Arianna al momento delle nozze del nume con costei (pp. 466-7);  n) Il culto cretese della Bipenne, associato ad un antico dio tauromorfico e tricorne, testimonia l’esistenza d’una prefigurazione anellenica di Zeus (pp.  467-9);  o) Tratti titanici ereditati dallo Zeus ellenico (p. 469);  p) Il presumibile tricheratomorfismo di Europa appaiabile simbolicamente a quello di Zeús Astérios (pp. 470-1); q) L’interpretazione tauromorfica nella simbologia dei Tre Colori alchemici (pp. 471-3);  r) Una variante caprina del tema insita nella tipologia tricolore della Chimera greca e del corrispettivo hindu di siffatto mostro (pp. 473-6);  s) I Tre Colori dell’Unicorno indico, menzionati da Ctesia, in corrispondenza colle ‘Tre Porzioni’ dell’Aureo Corno di un Mga Ekaśṛṅga puranico (pp. 476-7);  t) I personaggi di Asterio, Minosse ed il Minotauro vicendevoli doppioni di Zeus, Poseidone e Dioniso (pp. 477-8);  u) Il posto del Toro all’interno della mitologia egea conforme a quello del Pesce nell’indicare emblematicamente la rinascita spirituale od, alternativamente, l’Unione Suprema colla Divinità (pp. 478-9);  v) Gli studi riduzionistici del Restelli sull’Unicorno hanno stabilito immotivate distinzioni tra il Matsya ed il Mga Ekaśṛṅga, negando peraltro un valore astrale ed ontologico ai medesimi: nostre obiezioni al riguardo (pp. 479-81);  z) Distinzione effettiva fra il Matsya ef il Mga Ekaśṛṅga (pp. 481-4)./  Note, pp. 485-516.


Cap.VIII – Il Pesce nel Cristianesimo e il Re Pescatore nel folclore hindu
pp. 517-54
a) Il culto del Pesce e del Pescatore nel Cristianesimo tardoantico ed in quello medievale (pp. 517-21);  b) Il Pesce Grande fra i piccoli nel Vangelo di Tommaso nonché nei Misteri Graalici (pp. 521-6);  c) Cenni neo-testamentari di altri testi tardo-antichi sulla celebrazione di riti essenici in tempi pre-cristiani (pp. 526-30);  d) Cenni evangelici sulla celebrazione di riti essenici in tempi pre-cristiani (pp. 530-1);  ;  e) L’ ΙΧΘΥΣ nelle catacombe (pp. 531-2);  f) L’ ΙΧΘΥΣ in ambito eucaristico (pp. 532-5);  g) L’ ΙΧΘΥΣ dai regni barbarici alle abbazie tardo-medievali (pp. 535); ;  h) Faramundo, i Merovingi e la Bistea Neptunis (pp. 535-7);  i) Giona e la Balena (pp. 537-8);  l) Note sui Misteri Graalici e il Re Pescatore nel folclore celto-cristiano (pp. 538-9); m) Il Dāśarāja, denominato Manu Satyavrata, in una fiaba kashmira (pp. 539-41)./  Note, pp. 542-54.


Cap. IX – Il motivo ittico nella letteratura popolare europea
pp. 555-60
a) La tematica piscatoria nella fiabistica europea del mondo moderno e contemporaneo (p. 555); b) La leggenda eurasiatica del Pesciolino d’Oro (pp. 555-6); c) Universalità del tema ittico (pp. 556-7); d) Considerazioni finali (pp. 557-8)./  Note, pp. 559-60.                                             

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